- raccontato da Fiorentino Leone | 1923                                    
 
                                    - caricato da 
																																				 Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011 
 
                                
                             
                            
                                Le vicissitudini di Leone sono cominciate con l’emanazione delle leggi razziali, quando lui aveva quindici anni. Centinaia di cittadini italiani di religione ebraica persero il lavoro; lui fu espulso dalle scuole e il padre che faceva il venditore ambulante a piazza Vittorio, perse la licenza e dovette adattarsi a tutti i lavori, anche i più umili per mantenere la famiglia dove c’erano oltre a Leone altre quattro sorelle più piccole. Leone fu mandato ai lavori obbligatori di sterro sulle rive del Tevere, sotto fiume, come si diceva. Leone scappava o non si presentava e cominciò a passare da un arresto all’altro.                            
                            
                            
                                
                                              
                                    
                                    
                                        visualizzato 17137