Partigiano Aldo Giacomini. Alle origini di una scelta.
La giovinezza in una famiglia antifascista perseguitata dal regime.
"Nato il 29 novembre 1925 a Campione del Garda, dove il padre socialista si era trasferito da Belprato con la famiglia per mettersi al riparo dalle ritorsioni dei fascisti sabbini, il diciottenne Aldo si ribellò ai nazifascisti disertando e, spinto da un giovanile desiderio di libertà, si nascose con due amici sui monti di Provaglio Valsabbia per tirar sassi e qualche fucilata, patendo fame e freddo, durante l’inverno del 1943.
Ricevuto il consiglio di allontanarsi dalla zona dove si era fatto troppo notare, nella primavera del 1944 scese nelle vicinanze della città e, con falsi documenti di lavoratore dell’organizzazione tedesca Todt, entrò a far parte del Gruppo mobile della Brigata Fiamme Verdi “X Giornate” la cui attività consisteva principalmente in attentati, sabotaggi e quelle che lui chiama beffe ai nemici: recuperi di armi e munizioni, mezzi di trasporto, vestiario e viveri; una sorta di guerriglia che aveva lo scopo di sfiancare con azioni di disturbo i nazifascisti. Dopo la liberazione della città, il 9 maggio 1945 consegnò le armi. A distanza di due anni e mezzo giunse il riconoscimento della qualifica di partigiano combattente relativamente al periodo 1 marzo 1944 – 25 aprile 1945."
(di Pier Luigi Fanetti)
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