Martinuzzi Giovanna

 
Martinuzzi Giovanna

nato nel 1930
Roma

2 Racconti

7.2 min
Il padre di Giovanna aveva lavorato per gli slavi e prima ancora per i tedeschi perché, da austroungarico, conosceva il tedesco. Sentivano tutta la differenza fra essere italiani e gli slavi comunisti con il loro regime molto restrittivo. La madre che lavorava all’ufficio annonario, era stata anche arrestata e quasi fucilata per non aver dato le tessere che gli slavi chiedevano. E poi si cominciava a sapere delle foibe, erano stati estretti i primi corpi dalla foiba di Vines. E si era saputo che molti erano stati uccisi in mare, con una pietra legata al collo.
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5.9 min
E’ venuta via da Albona nel 1947 viaggiando in piedi su un camion. E’ stata un paio di giorni al silos di Trieste, poi a Udine, poi al campo profughi a Servigliano: bagni in comune, stanze senza porte, pareti non fino al soffitto, docce in cui finiva l’acqua e allora mettevano il recipienti al sole per scaldare l’acqua e c si lavava in camera. Ma era giovane e adattarsi era facile. E’ arrivata ai padiglioni del Villaggio Giuliano nel 1948. Al ritorno ad Albona ha trovato la campagna molto trascurata come le case di cui molte crollate perché avevano scavato la miniera fin sotto l’abitato.
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