Bauco Vincenzo

 
Bauco Vincenzo

nato nel 1939
Fiumicino

4 Racconti

8.6 min
Vincenzo ha fatto l’avviamento professionale che corrisponde alle attuali scuole medie. La scola aveva l’indirizzo agrario, cosa che poteva essere giusta solo che nessuno sapeva che per diventare periti agrari bisognava frequentare altri due anni a Roma. Vincenzo non aveva tutti i libri necessari perché il padre non poteva comprarli e non era facile comprare nemmeno i quaderni. Giocavano e si divertivano moltissimo. Il pallone era fatto con gli stracci dentro un calzino e ogni tanto si rompeva sparpagliando per terra tutti gli stracci. Vincenzo aveva avuto in regalo da un bambino più ricco un pallone vero. Il padre non aveva creduto al regalo e lo aveva costretto a restituirlo. Il padre era molto severo ma Vincenzo lo ringrazia ancora per il rigore degli insegnamenti. Era arrivato a piedi da Frosinone, orfano, a tredici anni ad elemosinare presso gli operai della bonifica.
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6.0 min
I cambiamenti, dice Vincenzo, si vedono dal mare di Fregene. Da bambini andavano al mare e dopo il bagno si andava all’ombra sotto i boschetti di ginepri. Poi è cominciata la costruzione delle villette. Tra le famiglie c’era una grande solidarietà. All’epoca c’era la mezzadria, Vincenzo andava a vendemmiare o a raccogliere i pomodori e veniva pagato in natura. All’epoca c’erano le zanzare anofele che portavano la malaria e i ragazzini andavano a caccia di zanzare che chiudevano nei barattoli, portavano all’ambulatorio dove ricevevano qualche centesimo in pagamento. Contro la malaria veniva distribuito il chinino ma ne distribuivano talmente tanto che le donne usavano le pasticche per colorare di giallo i panni e c’era tutta la gente che girava con le camicie dello stesso colore. Poi arrivò il DDT e Maccarese venne liberata dalla malaria. Maccarese era un’azienda dell’IRI. Poi è stata privatizzata e adesso è della famiglia Benetton che come tutti i privati guarda solo ai propri interessi.
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5.5 min
Vincenzo abitava vicino ad un uomo che era stato uno degli ostaggi presi dai tedeschi e liberati per il sacrificio di Salvo D’Acquisto. Il 22 settembre del 1943, durante una perlustrazione alla torre di Palidoro, un militare tedesco era morto per lo scoppio di un petardo all’apertura di una cassa di munizioni che ne aveva causato l’esplosione . Furono rastrellati dieci persone a Torre in Pietra, la maggior parte manovali e tra di loro c’era Salvo D’Acquisto. Arrivati a Palidoro cominciarono a far scavare la buca. Salvo D’Acquisto confessò di essere stato lui ad organizzare l’attentato anche se non era vero. Il comandante tedesco aveva capito ma doveva fucilare qualcuno: dopo la fucilazione gli rese gli onori militari.
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6.8 min
Vincenzo ricorda le corse nei rifugi, ricorda che il rumore dei bombardamenti a Roma si sentivano anche da Maccarese. Ricorda una battaglia aerea quando l’aereo tedesco precipitò in mare davanti a Fregene. Pare sia rimasto lì tanto è vero che i pescatori spesso strappano le reti se non deviano da quel punto. Il padre andava a caccia e la madre riusciva ad insaporire il sugo con la carne degli uccellini. Dal macellaio chiedeva l’osso in modo che il midollo desse sapore. Il pane di faceva con la farina di fave ma era mangiabile solo se era ancora caldo, dopo diventava duro come un sasso. Poi sono arrivati gli americani: erano strani, erano neri. Buttavano cose che Vincenzo non aveva mai mangiato: la cioccolata. Ne mangiò tanta da fare indigestione.
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