Pirolli Claudio
nato nel 1935
Cerveteri
9 Racconti
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E poi il cinema...
di/da Pirolli Claudio | caricato 4883 giorni fa
Claudio non è molto credente, ha un rapporto molto preciso con Cristo che considera un grandissimo uomo. Molti anni fa, Claudio era appena sposato, gli capitò di leggere i tre atti di un commediografo francese che aveva scritto una versione particolare della vicenda di Giuda. Quando è riuscito ad andare in pensione si è iscritto ad un corso di regia dell’università popolare di Roma. Alla docente Claudio propose di fare Un tale di nome giuda come cortometraggio. Si trattava di tagliare fino a farlo diventare 30 minuti. E’ stato un grande divertimento: Claudio è tornato al Cavaliere per girare buona parte delle scene. Ma l’emozione grande è stata lavorare con amici che erano entrati nella parte e alla fine si commuovevano davvero.
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La guerra: gli americani a Roma
di/da Pirolli Claudio | caricato 4886 giorni fa
Vicino a Santa Croce in Gerusalemme dove abitava Claudio c’era un edificio che si chiamava lo sferisterio, un posto dove si praticava un gioco simile al tennis. I tedeschi, durante l’occupazione di Roma, avevano usato lo sferisterio come prigione per gli ufficiali americani che cominciarono a lanciare le palle ai ragazzini chiedendo in cambio del vino. Cominciarono così gli scambi. Un giorno qualcuno dei ragazzi pensò di fare uno scherzo e versò nella bottiglia acqua e pipì. Gli americani che ogni tanto lanciavano scatolette con la cioccolata, per tutta risposta confezionarono una scatoletta con la cacca. Uno di loro si è innamorato di una ragazza romana che poi ha sposato. Poi la guerra è passata e Claudio che aveva un nonno repubblicano mazziniano è diventato repubblicano anche se al momento fu perché il tavolo da ping pong del circolo repubblicano era migliore di quello del circolo comunista.
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E poi il baseball!!
di/da Pirolli Claudio | caricato 4891 giorni fa
Al circolo repubblicano c’era un giovane che era innamorato del baseball. Claudio aveva 14 anni e cominciò così la sua grande passione per lo sport americano. Sport che Claudio ha praticato in tutti i modi, prima giocando, poi allenando ragazzini, poi perché la seconda figlia ha sposato un campione italo-americano, poi come dirigente e poi come addetto stampa. Il baseball gli ha dato grandi soddisfazioni: qualcuno dei suoi ragazzi è andato a finire in nazionale.
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Il mio grande cocomero
di/da Pirolli Claudio | caricato 4892 giorni fa
Per il compleanno la nonna era riuscita a fare le fettine panate, non si sa come era riuscita a fare anche una torta e il padre nei giretti aveva rimediato un cocomero. Claudio aspettava il ritorno del padre per poter mangiare il cocomero ma suonarono le sirene e cominciarono a cadere le bombe. A San Lorenzo abitavano tutti i parenti sia paterni che materni. Il padre andò a cercare notizie dei parenti e Claudio non potè mangiare il suo cocomero.
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Mi lanciarono una saponetta
di/da Pirolli Claudio | caricato 4962 giorni fa
Claudio nel 43 aveva solo otto anni e i suoi ricordi sono quelli di un ragazzino che al limite si diverte al fuggi fuggi per nascondersi nei rifugi e trovare il posto vicino alle finestre per vedere i traccianti. Il padre lavorava all’ATAC e questo gli permetteva di girare per i paesi intorno a Roma e la famiglia non ha sofferto la fame. Quando sono arrivati gli americani il padre lo portò a San Giovanni, gli americani lanciavano caramelle ma a Claudio hanno lanciato una saponetta. Claudio è nato il 19 luglio e il giorno del suo compleanno ci fu il primo bombardamento di Roma. Dopo il bombardamento sono andati sfollati a Riofreddo dove il sindaco aveva messo a disposizione la scuola che d’estate era chiusa. Dormivano sui sacconi con le foglie del granturco e Claudio ricorda che si dormiva tanto bene
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Una vita al cavaliere
di/da Pirolli Claudio | caricato 4896 giorni fa
Claudio ha un ottimo ricordo delle scuole elementari. La maestra lo chiamava il sorcetto perché era piccolino. Ha fatto le medie all’Augustus al Tuscolano e poi scelse di fare ragioneria al Gioberti a Corso Vittorio: non amava la materia ma ci andò perchè la frequentava il suo migliore amico. Fu una noia ma subito dopo il diploma andò a lavorare ad una associazione comparativa. Lì conobbe qualcuno che gli propose di andare in una azienda agricola degli ospedali riuniti. Arrivò così alla tenuta del Cavaliere a Lunghezza. Doveva starci sei mesi e ci è rimasto 38 anni. Al Cavaliere sono nate le tre figlie, Claudio ha fatto carriera fino a diventare il direttone dell’azienda. Era una azienda bellissima, un milione di litri di latte ogni anno ma quando è diventata comunale è cominciata la lenta decadenza.
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Il ritorno del grande cocomero
di/da Pirolli Claudio | caricato 4898 giorni fa
Quando l’Azienda agricola del Cavaliere in cui Claudio era diventato direttore, diventò Comunale, finì di produrre per le mense ospedaliere e tutti si trovarono a dover mettere i prodotti sul mercato. E Claudio si ritrovò ai mercati generali una mattina presto con un carco di cocomeri. Cocomeri che ovviamente, non essendo nel giro, non comprò nessuno anche se erano evidentemente buoni. Il cocomero continuava a perseguitare Claudio.
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L’infanzia e dintorni
di/da Pirolli Claudio | caricato 4898 giorni fa
La scuola la chiamavano Gesù Carducci. Era molto vicina a casa e quando i bambini uscivano, dalle finestre c’era una specie di tam-tam delle madri che sorvegliavano e ogni tanto avvertivano che stava arrivando una macchina. Gli ingressi della scuola erano separati fra maschi e femmine. Avendo finito le elementari nel 46, Claudio non ha fatto in tempo a diventare Balilla e all’epoca ci è rimasto male perché erano vestiti meglio dei figli della Lupa. Claudio ha fatto il chierichetto ma perchè il prete dopo dava i biglietti per andare al cinema.
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La guerra di Claudio
di/da Pirolli Claudio | caricato 4899 giorni fa
Per i bambini era uno spettacolo vedere i traccianti degli aerei, sembravano fuochi d’artificio. Quando arrivarono gli americani i tedeschi in ritirata non facevano aprire le finestre. Erano ancora a viale Castrense mentre gli americani erano all’Alberone. Con gli americani tutti si diedero da fare, come il nonno di Claudio di professione stagnaro, idraulico, che per i lavori in un albergo di via Veneto veniva pagato col pane bianco e a forma di cubo. Non lo avevano mai mangiato, il pane era fatto con l’aggiunta della crusca per farne di più. Il padre una volta tornò con un sacco di castagne. A Claudio venne voglia di fare il benefattore e cominciò a lanciarle dalla finestra agli amici fra le urla della madre che si vedeva andar via le preziose castagne per le quali il padre rischiava.
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